Ceramiche tradizionali        

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breve viaggio
nel Giappone tradizionale
Tra marzo ed aprile 2014 sono stato in Giappone per 7 giorni, durante i quali ho avuto modo di visitare alcune delle parti più storiche e tradizionali del Paese. Ho percorso un itinerario molto interessante, intenso nelle esperienze e ricco di ricordi.
Faticoso? Direi che l'amenità ed il fascino dei luoghi, uniti all'interesse per la specifica cultura, ricompensavano ed azzeravano la giornaliera fatica fisica.
Come ricordo, ma anche come suggerimento, provo a descrivere il breve viaggio.

I giorni complessivi utilizzati sono stati 9 (dei quali 2 dedicati al viaggio in aereo, andata e ritorno).
Sono andato solo?
No, con la famiglia! mia moglie, i miei due bimbi e mio zio. In sostanza, tre adulti (di cui un atleta Ironman; ... il sottoscritto? ahimè no!), due bambini (3 e 5 anni) ed un passeggino (molto utile, soprattutto con il nostro adattamento biposto ... pur essendo monoposto. Il maschietto di 5 anni in prima fila e la femminuccia di 3 anni subito dietro. Tutto è possibile!).

Spesa complessiva?
A dir la verità il viaggio non è stato molto costoso (... se raffrontato con i prezzi dei normali viaggi organizzati per il Giappone. Tra l'altro questi ultimi più noiosi!). Tutti i soggiorni in hotel/Ryokan sono stati minuziosamente programmati e prenotati dall'Italia. La ricerca è stata fatta via internet da parte di mia moglie ed, a posteriori, direi ... piena soddisfazione (ottimo rapporto qualità/prezzo).
Per gli spostamenti abbiamo quasi sempre utilizzato i treni, il cui costo è risultato in gran parte coperto dall'abbonamento Japan Rail Pass (acquistato in Italia prima della partenza).
Il resto della spesa: biglietti pullman, bus cittadini, ingresso ai templi e musei, cibi ed acquisti vari in ricordo del viaggio.
Difficile quantificare il tutto con precisione.
Facciamo dei conteggi di massima, solo per avere un'idea?

Provo a ricostruire il costo per singolo adulto (più utile):
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viaggio aereo:
andata e ritorno Roma/Osaka con Alitalia 500 Euro (per adulto; un po' meno per i bambini, circa 450 Euro ciascuno). Compresi nel prezzo gli spostamenti aerei su Roma. Nel nostro caso Milano-Roma (io e famiglia) e Cagliari-Roma (zio).
Si è trattato di un prezzo molto vantaggioso legato ad un'offerta con acquisto perfezionato online circa quattro mesi prima della partenza (orientativamente tra dicembre e gennaio).
Non è stata un'offerta isolata, in quanto presente anche gli anni passati (con qualche differenza sul prezzo).
In generale le varie compagnie aeree effettuano delle offerte molto interessanti per diversi periodi dell'anno (meno per quello estivo), con prezzi che oscillano tra i 500 ed i 700 euro.
Comunque se volete informazioni più dettagliate su come raggiungere il Giappone, sulle varie compagnie aeree, o avere qualche piccolo suggerimento su come trovare e barcamenarsi tra varie offerte, potete consultare una specifica sezione di questo sito che sto provando a realizzare (non ancora completa, ma comunque utile): "COME ARRIVARE IN GIAPPONE".
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Japan Rail Pass: trattasi di una sorta di abbonamento ferroviario, valido su tutta la rete JR (Japan Railways), compresi i treni proiettile ad alta velocità SHINKANSEN (fatte alcune eccezioni). L'abbonamento può avere diverse durate e deve essere acquistato in Italia (lo si trova nelle agenzie di viaggio, in particolare in quelle specializzate in viaggi in Oriente). Noi abbiamo comprato il pass della durata di 7 giorni pagando 186 Euro. Per i bambini fino a 5 anni compiuti il pass è gratuito (fantastico nel mio caso!!! 3 e 5 anni!). Durante il nostro soggiorno c'è stato l'aumento dell'Iva giapponese dal 5% all'8% (politiche Abenomics per chi volesse approfondire) con conseguente leggero rialzo del costo del pass. Insomma l'attuale (2014) prezzo del Japan Rail Pass è di 195 Euro (a persona; non male, vero?).
Per aiutarvi vi riporto il link dell'agenzia dove io ho acquistato il pass: hisitaly.com
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Pullman, autobus, metro, due/tre taxi: l'importo complessivo dovrebbe aggirarsi intorno a 13.000 Yen.
Vogliamo tradurre in Euro?
All'epoca abbiamo acquistato gli Yen in Italia ad un cambio di circa 145 Yen per 1 Euro, ciò significa aver speso circa 90 Euro (a persona, bimbi esclusi).
Magari vi state chiedendo, ma oggi il cambio Euro/Yen quanto è?
Per conoscere il cambio puntuale potete visitare la pagina "banconote giapponesi e cambio". In sostanza, con un cambio superiore a 145 Yen (con 1 Euro comprerete più di 145 Yen) il risparmio sarà ancora maggiore. Io vi consiglierei di acquistare gli Yen in Italia presso uno sportello bancario, dove le commissioni dovrebbero essere leggermente inferiori rispetto a quanto paghereste in aeroporto.
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Alberghi e Ryokan:
trattasi di una delle parti più costose del viaggio. L'importo complessivo speso per 7 notti è stato di circa 59.000 Yen (al cambio 1Euro=145Yen, significa circa 407 Euro per adulto).
Non sembra tanto, vero?
Precisando meglio:
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3 notti a Kyoto in un meraviglioso Ryokan con Dayokujyou ([だいよくじょう] bagno pubblico con vasca grande. Molto simile ai bagni degli Onsen [terme giapponesi]). Stanza tradizionale giapponese molto grande con servizi igienici (wc e vasca). Abbiamo dormito tutti assieme in stile giapponese, sui futon (letto giapponese) direttamente sul tatami (pavimento giapponese). Fantastico e rilassante trascorrere il tardo pomeriggio ed il dopo cena nel Dayokujyou (bagno pubblico) all'interno del Ryokan. Pur essendo un ottimo Ryokan la spesa è risultata non eccessiva perchè abbiamo condiviso la camera (tre adulti ed i due bimbi). Colazione inclusa. Altri pasti non inclusi.
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1 notte in un Ryokan con Onsen (vasche pubbliche con vera acqua termale), vicino a Kanazawa. Stanza in stile giapponese con bagno (wc e vasca). Cena inclusa servita in camera. Colazione inclusa. Fantastico soggiorno di puro relax. Anche in questo caso abbiamo condiviso la camera (tre adulti e due bimbi).
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3 notti in business hotel (Kanazawa, Takayama, Osaka). Prezzo molto contenuto e quindi conteggiato per stanza singola (1 adulto). Colazione inclusa in due hotel. Camere con bagno (wc e vasca).
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Cene, pranzi, colazioni e qualche dolce:
direi che tra pranzo e cena avremmo speso, al giorno, non più di 3.000/3.500 Yen (per adulto, bimbi esclusi). La spesa complessiva dovrebbe quindi aggirarsi in circa 28.000 Yen (al cambio 1Euro=145Yen, significa circa 195 Euro per adulto).
Preciso che abbiamo mangiato sempre ed esclusivamente cibi giapponesi tipici dei posti!
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Templi, musei, varie: circa 10.000 Yen corrispondenti a circa 70 Euro.

La spesa totale si è quindi aggirata intorno ai 1.500 Euro a persona, probabilmente anche qualcosa di meno!

Questo il percorso complessivo rappresentato su una mappa. Sembra lungo per soli 7 giorni di soggiorno? Forse si, ma direi che ne vale la pena, considerando anche l'efficienza, puntualità e comodità dei mezzi di trasporto giapponesi (nel nostro caso pullman, treni ed autobus).
Primo giorno
E' il giorno della partenza dall'Italia. Collegamento aereo su Roma (da Milano e da Cagliari).
Partenza da Roma ore 15:30. Decollo puntuale. Destinazione Osaka. Durata volo circa 12 ore.

Attenzione al fuso orario perchè rispetto all'orario italiano (legale o solare), l'orologio del Giappone è più avanti (rispettivamente di 7 o 8 ore). Conteggiando il fuso, significa arrivare in Giappone dopo circa 1 giorno!

Una brevissima nota sulla differenza di fuso la potete trovare nella pagina di questo sito web, "clima e fuso orario"
Secondo giorno
Arrivo ad Osaka alle 11:35.
Recupero dei bagagli (velocissimo) e conversione dei Japan Rail Pass nell'abbonamento di 7 giorni (buoni acquistati in Italia, convertiti all'arrivo nell'agenzia Japan Railways in aeroporto). Abbiamo chiesto di posticipare la decorrenza del pass dal terzo giorno, in modo da avere la copertura fino all'ultimo giorno. Quindi validità del pass dal terzo (incluso) al nono giorno (7 giorni complessivi).
Spostamento su Kyoto in pullman (più conveniente. Costo 2500 Yen per adulto). Sul pullman abbiamo mangiato alcuni panini avanzati dal viaggio aereo (non avevamo comunque tanta fame).
Siamo arrivati a Kyoto nel primo pomeriggio (capolinea del pullman dietro la stazione dei treni JR Kyoto Station).
Prima destinazione, il nostro bellissimo e comodissimo Ryokan, a pochi passi dal caratteristico e storico (da oltre 100 anni) mercato Nishiki Market (specialità: cibi freschi e cotti tradizionali del Giappone).
Il nome del Ryokan? Kinparo. Camere tradizionali in stile giapponese, ottima ospitalità e Dayokujyou ([だいよくじょう] bagno pubblico con vasca grande dove potersi rilassare. Molto simile ai bagni degli Onsen [terme giapponesi]). Per raggiungere il Ryokan, da Kyoto Station, abbiamo utilizzato la linea metropolitana Subway Karasuma Line, fermata Shijo Station, e da qui pochi passi a piedi.

Che fortuna! Il giorno del nostro arrivo a Kyoto è uno di quelli speciali in cui è possibile visitare il famosissimo tempio Kiyomizu-Dera durante la notte. Fantastico! Posticipiamo quindi la visita che avevamo programmato per il primo pomeriggio (l'orario normale di chiusura del tempio è alle 18:00), nel frattempo un po' di riposo in più nel Ryokan, una piccola passeggiata lungo Shijo Dori Street (una delle principali vie commerciali di Kyoto, sempre vicinissima al Ryokan) e cena in un piccolo ristorante di udon (per rendere l'idea: spaghetti tipici giapponesi).
Con lo stomaco pieno, decidiamo di raggiungere Kiyomizu-Dera con un bus di città (500 Yen, pagati comodamente a bordo, direttamente all'autista prima dell'uscita. No! Non è un trattamento speciale. Tutti gli autobus cittadini funzionano in questo modo. Tutti i giapponesi pagano a bordo!).
Finita la visita di Kiyomizu-Dera decidiamo di tornare al Ryokan a piedi. Percorriamo alcune strette e caratteristiche stradine colme di negozietti di souvenir ed infine attraversiamo il quartiere Gion (famoso per i ristoranti di prima classe, bar, club, e dove è facile vedere passeggiare le Maiko-san [apprendiste Geisha]).
Direi che la giornata è finita.
No! Manca il relax della vasca pubblica d'acqua calda del Ryokan.
Ora sì, belli rilassati si va a letto avvolti nel comodo e caldo futon.

E il cambio di fuso orario?
Sembrerebbe già digerito, almeno si spera. Vedremo domani.
Terzo giorno
Dopo una profonda dormita, belli svegli, rilassati e puliti, consumiamo all'interno del Ryokan un'abbondante e ricca colazione tipica giapponese (direi quasi un pasto), accumulando le giuste riserve energetiche per affrontare la nuova giornata.
L'intero terzo giorno è dedicato a Kyoto ed ai suoi templi. Per gli spostamenti compriamo un pass autobus giornaliero (1.200 Yen per adulto; bambini sotto 6 anni gratuiti [che fortuna!]).
Decidiamo di visitare solo tre templi, in modo tale da dedicare loro tutto il nostro tempo, in piena tranquillità ed adorazione. Alla fine si è dimostrata un'ottima scelta. Magnifico trascorrere l'intera mattinata nel tempio d'oro e nel giardino di pietra zen, e gran parte del pomeriggio nello spettacolare tempio Ninnaji e nei suoi giardini.

Questi i templi visitati:
- Kinkakuji Temple (il tempio d'oro);
- Ryoanji Temple (il giardino zen di pietra);
- Ninnaji Temple.

Difficile trovare le parole che possano rendere merito alle amenità visitate, templi e giardini. Di certo è che siamo rimasti strabiliati per l'estrema cura nei particolari, ammaliati dal perfetto ordine ed affascinati dalla particolare rappresentazione dei paesaggi (è come se, anzichè trovarsi di fronte ad un giardino, si ammirasse una foto ritoccata e ripulita da ogni qualsivoglia imperfezione).
A questo punto, nel pieno appagamento, non ci restava che soddisfare un altro dei nostri sensi ... il palato!
Per cena entriamo in un piccolo locale, dove mangiamo Okonomyaki (piatto a base di cavolo cappuccio, cotto su piastra), Gyouza (ravioli giapponesi) e beviamo della buona birra locale.
Per finire, prima di andare a dormire sul nostro tatami avvolti nel morbido e caldo futon, cosa manca?
Un po' di relax nel bagno pubblico del nostro Ryokan! Magnifico.

E il fuso orario?
A dir la verità in questo secondo giorno, durante l'ora di pranzo, il ns cervello ha creduto per un attimo di essere in Italia. Insomma gli occhi tendevano a chiudersi. E' bastato però un caffè, unito all'aspettativa di visita di Ninnaji (tempio dove siamo stati nel pomeriggio), per recuperare le piene forze e dimenticare l'orario italiano.
Quarto giorno
Sveglia alle 7:00. Come? Facile rispondere: belli riposati!
Non sembrerebbe, ma dormire sul tatami (pavimento giapponese fatto di pannelli di giunco/paglia intrecciata), avvolti dal soffice e caldo futon (sottile materasso giapponese in cotone) è veramente riposante! Difficile capire se il nostro giudizio fosse condizionato dalla stanchezza e dal cambiamento, immedesimati appieno nel Giappone tradizionale (abbiamo anche indossato lo yukata [una sorta di kimono, maschio/femmina, fornito nei Ryokan con bagni termali]). Qualche dubbio sull'imparzialità del nostro giudizio resta, visto anche che la maggior parte dei giapponesi si è ormai convertita al classico letto all'occidentale. Chissà perchè! Forse perchè il letto occidentale è più comodo e pratico? O forse perchè i giapponesi sono spinti dal desiderio di uniformarsi alla diversa cultura dell'occidente?
Comunque, sta di fatto che tutti noi ci siamo svegliati perfettamente riposati, pronti per il doveroso carico di energie della sostanziosa ed abbondante colazione del Ryokan.
Poi, via di corsa (con autobus) in stazione (Kyoto Station) per prendere un treno.
Partenza: 8:15.
Destinazione? ...
Ciotto matte kudasai! (scritto come si leggerebbe in italiano: "un attimo di pazienza per favore!").
Utilizziamo la linea JR con il ns pass di 7 giorni Japan Rail Pass e dopo soli 45 minuti arriviamo in quella che (almeno in base agli attuali studi) viene identificata come la prima capitale del Giappone (siamo all'inizio dell'ottavo secolo dopo Cristo).
Ancora prima di Tokyo, la capitale era Kyoto, ed ancora prima di Kyoto era ...
Arriviamo a Nara alle 9:00 e subito entriamo nel Centro Informazioni Turistiche (ufficio attaccato alla stazione). Qui ci vengono fornite gratuitamente delle mappe del posto, ed approfittando della gentilezza delle impiegate ci facciamo suggerire anche un percorso per l'intera giornata, da fare a piedi, fattibile per due piccoli bimbi e passeggino. Richiesta esigente e particolare ... ma, sembra scontato a dirsi, pienamente soddisfatta. Anzi si va oltre le aspettative perchè le impiegate nel disegnarci il percorso, ci organizzano una tappa di ristoro gratuito presso un loro altro ufficio (tè, acqua e dolcetti tradizionali).
La solita fortuna che ci accompagna in questo viaggio o normale accoglienza del popolo giapponese? Quante domande nella descrizione di questo quarto giorno di viaggio.

In breve, la giornata è stata dedicata interamente alla visita, rigorosamente a piedi, di Nara.
Tra le principali amenità del nostro percorso:
- Kofuku-ji Temple e dintorni;
- Todai-ji Temple (ospita il grande Buddha in bronzo);
- Nigatsu-do Hall e Sangatsu-do Hall (edifici appartenenti al complesso Todai-ji, su una collina a est del tempio del grande Buddha);
- i cervi sacri di Nara (veri cervi che girano liberamente nei diversi parchi, in mezzo ai turisti).
Ammaliati dal panorama di Nigatsu-do e Sangatsu-do Hall, purtroppo non siamo riusciti a vistare (chiusura alle 16:00) il tempio Kasuga Taisha Shrine (santuario shintoista caratteristico per le numerose lanterne in pietra ed in bronzo).

Appagati appieno dei posti visitati, a passi lenti e con diverse pause lunga la via principale (Sanjodori Street), ci dirigiamo verso la stazione per il rientro.
Arrivati a Kyoto, dopo un breve riposo nel nostro Ryokan, usciamo per la cena.
Prima di andare a letto, il solito relax nella vasca pubblica d'acqua calda del Ryokan.

Come da programma, questa è la ns ultima notte a Kyoto.
Quinto giorno
Quinto giorno dedicato al relax. La giornata dovrà trascorrere con il minimo sforzo fisico. Alle 12:30 saluteremo Kyoto per dirigerci nella nostra nuova meta. Direzione nord.
Ci svegliamo più o meno alle 7:00, consumiamo la nostra usuale, sostanziosa ed abbondante colazione del Ryokan, torniamo in camera per preparare le valigie e belli pronti ci rechiamo nel vicino mercato.
La buona sorte continua ad assisterci. Dopo i primi tre giorni di tempo sereno e soleggiato (ottimale per visitare i templi ed i giardini all'aperto), oggi ci risvegliamo con la pioggia. E' una pioggia leggera che non crea nessun disturbo, in particolare al nostro programma. Il caratteristico mercato NISHIKI è infatti al coperto ed a solo un minuto dal nostro Ryokan (io non uso neanche l'ombrello!).
Si tratta di un mercato prettamente alimentare, dove si vendono ingredienti freschi (pesce, carne, verdure, spezie) e cibi pronti, caratteristici di Kyoto. Si trovano oltre un centinaio di negozietti disposti lungo i lati di una non troppo larga stradina, esclusivamente pedonale. Curiosiamo per oltre un'ora ed a passo lento, ammaliati dalla variegata quantità dei prodotti in vendita. Protagonisti principali il pesce (crudo, cotto, sotto sale, essicato), le verdure macerate (tsukemono) e le alghe. Presenti anche alcuni negozietti di sakè e shochu (dove regalano le vecchie bottiglie rimaste vuote dopo il consumo del prezioso contenuto [distillato di riso e patate]) e di ceramiche tradizionali. Ne approfittiamo per comprare un po' di prodotti da portare in Italia: tè verde in polvere, alghe secche CONBU, funghi sottovuoto SHIINTAKE (ottimi ingredienti per la preparazione di alcuni tipici brodi giapponesi), qualche spezia.

Alle 11:00 circa torniamo nel Ryokan, salutiamo e ringraziamo per la gentilissima ospitalità, e con un taxi ci spostiamo in stazione (Kyoto Station). Utilizzeremo il nostro abbonamento Japan Rail Pass, percui nessuno sforzo o perdita di tempo per l'acquisto dei biglietti. Prima però di salire in treno dobbiamo fare una cosa importante. Il nostro pranzo! Oggi ci immedesimeremo nel tipico pendolare o turista giapponese che sovente consuma un pasto tradizionale preconfenzionato (preparato da casa o acquistato già pronto). In uno dei numerosi negozietti della stazione compriamo diversi OBENTO, caratteristiche scatolette di cibo fresco (riso, pesce o carne, verdure varie) che consumeremo direttamente sul treno (in Giappone è infatti normalissimo mangiare sul treno!). Da bere, rigorosamente tè verde acquistato in uno dei numerosi distributori automatici (una delle caratteristiche del Giappone è la presenza praticamente ovunque di distributori automatici di cibi e soprattutto di bevande fresche e calde).

Con il nostro OBENTO saliamo in treno.
Partenza ore 12:38.
Direzione Kanazawa, ma con tappa intermedia di puro e tradizionale relax giapponese. Scendiamo nella stazione di KAGAONSEN. Orario d'arrivo 14:30 (circa 2 ore di treno). La seconda parte del nome della stazione anticipa come trascorreremo le ore successive (pomeriggio e notte). Fuori dalla stazione ci aspetta il pulmino del nostro Ryokan che gratuitamente ci porta nella struttura (circa 30 minuti). E' un Ryokan con vasche termali (ONSEN) prenotato dall'Italia (con email abbiamo indicato con quale treno saremo arrivati).
Il nome del Ryokan è NOTOYA. Meraviglioso!
Camera spaziosa in puro stile giapponese. Indossiamo subito lo YUKATA per raggiungere in piena comodità le vasche termali. Obbligatorio lavarsi con cura prima di entrare nelle vasche. Se non si conoscono le modalità ed i rituali per l'ingresso in acqua si può sempre osservare come si comportano gli altri ospiti.
La struttura è dotata di diverse vasche d'acqua caldissima (non so bene quanti gradi), di cui due all'aperto. Usualmente si sta immersi nell'acqua per non più di 5/10 minuti, si esce, ci si rinfresca, si cambia vasca, e così via ... sempre con ritmi molto lenti ed in piena tranquillità. Dopo le vasche si passa poi un po' di tempo nell'area relax. Proviamo ad utilizzare le speciali poltrone massaggianti (forse un po' troppo energiche) e delle macchinette, sempre automatiche, di massaggio plantare. Così trascorre l'intero pomeriggio, fino all'ora di cena.
La nostra prenotazione prevede la cena in camera. Appena entriamo troviamo due inservienti che preparano accuratamente la tavola fino all'arrivo dei cibi. Numerose le pietanze, tutte a base di pesce con protagonista il granchio (il mare dell'Ovest, tra Giappone e Cina, è famoso per la pesca del granchio). La cena è meravigliosamente squisita ed abbondante. L'appagamento è totale. Ci vengono serviti anche diversi tipi di sakè.
Incredibile a dirsi, ma nonostante l'abbondante mangiata non ci si sente con lo stomaco appesantito. Saranno probabilmente i cibi ed in particolare le quantità, mai eccessive di ogni singola porzione. Numerosissime varietà di cibi in piccoli assaggi.
Un po' di riposo e, prima di andare a dormire, un salto nuovamente nelle vasche termali.
Giornata meravigliosa!
Sesto giorno
Ryokan Notoya. Sveglia più o meno alle 6:45. Dopo una profonda e riposante dormita, con addosso il nostro YUKATA ci dirigiamo nelle vasche termali. Pur avendo un comodo, spazioso e super accessoriato bagno in camera, preferiamo prepararci nella zona delle vasche termali (lavaggio accurato prima dell'ingresso in vasca, relax termale, lavaggio finale e successiva vestizione con i nostri abiti occidentali). Sarebbe stato un vero peccato non approfittare dell'ONSEN nelle ultime ore di soggiorno nel Ryokan! Alle 7:45 facciamo un'abbondante colazione (questa volta non in camera, ma nella zona ristorante), rigorosamente giapponese, con i cibi tipici della zona (ritroviamo infatti il granchio in una deliziosa zuppa). Inutile rimarcare l'abbondanza e ricchezza della tavola (abbiamo consumato un vero e proprio pasto).
Finita la colazione, salutiamo e ringraziamo per l'ospitalità ed il trattamento. Il pulmino del Ryokan ci accompagnerà nella vicina stazione ferroviaria di AWAZU (due fermate più a nord di KagaOnsen Station) dove prenderemo il treno per la storica città di KANAZAWA. Raggiungiamo Awazu Station dopo circa 10/15 minuti di auto dal Ryokan.
Non abbiamo programmato un treno preciso (nella linea sono abbastanza frequenti i treni che portano a Kanazawa), ma già a pochi minuti dal nostro arrivo in stazione riusciamo a prenderne uno (più o meno alle 08:40). Dopo circa 40 minuti arriviamo a destinazione.

La storia di Kanazawa è legata al periodo dell'organizzazione politica di tipo feudale ed alla casta dei Samurai (cavalieri di diverso rango a servizio del proprio padrone). La città conobbe un florido sviluppo a partire dal 1583, per un periodo di circa 300 anni, sotto il potere del Clan MAEDA (Lord Maeda Toshiee ottenne il feudo di Kanazawa dal Generale [DAIMYO] Toyotomi Hideyoshi). In questi anni venne favorito lo sviluppo dell'artigianato, delle lavorazioni tessili, della ceramica e della carta. Kanazawa è famosa in particolare per due lasciti riconducibili all'epoca di governo del Clan Maeda (siamo nel periodo EDO, tra il 1600 ed il 1858 d.C.): il meraviglioso giardino Kenroku-en (con il vicino Kanazawa Castle) ed il quartiere dei Samurai (Nagamachi BukeYashiki District). Questi saranno quindi le due nostre principali mete da visitare.

Prima però ... (siamo appena arrivati in stazione!), dobbiamo raggiungere il nostro piccolo hotel dove lasciare i bagagli per essere più leggeri ed agili nella visita della città. Abbiamo prenotato l'albergo direttamente dall'Italia (tramite corrispondenza email). E' una struttura familiare, piccola, economica, non paragonabile ai Ryokan delle nostre precedenti giornate. Le camere sono comunque pulite e con servizi all'interno (letto all'occidentale). Il punto forte è la zona ristorante (molto confortevole, in una scenografia riproducente un'imbarcazione da pesca), con piatti deliziosi al palato e ben curati alla vista, cucinati dai bravissimi ed appassionati proprietari della struttura (cucina giapponese, con leggere influenze di sapori occidentali). L'albergo si trova un po' defilato dalla zona centrale della città (a circa 2 km dalla stazione dei treni; a circa 2 km dal famoso giardino Kenroku-en [più o meno 25 minuti a piedi]), per cui potrebbe essere un pochino difficoltoso da raggiungere (noi abbiamo utilizzato il bus cittadino, con fermata a pochi minuti a piedi dalla struttura [fermata L14 Kata-machi Labbro-mae]). La gentilezza e l'ospitalità dei proprietari hanno comunque reso più facili e leggeri gli spostamenti successivi (ci hanno infatti accompagnato con il loro minivan in centro città, e la mattina dopo, con i bagagli, direttamente in stazione!). Il nome dell'albergo è PETIT HOTEL IVY (http://www.ivyhotel.jp).

Come abbiamo trascorso la giornata a Kanazawa?
Il nostro giro turistico è sostanzialmente iniziato nella tarda mattinata, dopo aver anticipato il pranzo in un caratteristico locale di ODEN (bollito giapponese di carne, pesce, verdure). L'avevamo detto che ci saremo immersi appieno nella cultura giapponese, ed ancora ci mancava la cucina ODEN! Come era? Sembrerebbe ripetitivo, ma tutto è stato molto buono e, vista l'abbondanza di vegetali (veri protagonisti dei piatti assaggiati), diremmo anche molto salutare e leggero!
Abbiamo trascorso gran parte del pomeriggio nel meraviglioso Kenroku-en Garden, indicato come uno dei tre più bei giardini del Giappone, e nella visita di quel che resta del Kanazawa Castle Park (quasi totalmente ricostruito). Da quanto capito sembra che il nome del giardino Kenroku-en riconduca al numero sei (roku), perchè sei sarebbero gli attributi di un giardino perfetto (dovrebbero essere: spazio, isolamento, acqua, sacralità, panorama ed architettura).
Meravigliosi i paesaggi, ed in particolare la cura minuziosa dei giardinieri nel trattare le piante. Durante la nostra visita sono rimasto ammaliato per lungo tempo ad osservare alcuni operai che, con mezza gamba immersa nell'acqua, sistemavano dei puntelli in legno a sostegno dei rami di un albero secolare. Rami che, abbandonata la via verticale del tronco principale dell'albero, si dirigevano orizzontalmente lungo un percorso improbo, certi che i sostegni artificiali dell'uomo li avrebbero sorretti ed aiutati nella loro strada. Veramente particolare tutto ciò. In molti precedenti paesaggi naturali giapponesi ho sempre notato che la mano dell'uomo tendeva a guidare artificiosamente le forme degli arbusti, tranne in questa particolare circostanza. Forse perchè si trattava di un albero ultracentenario? Per rispetto alla sua età doveva quindi decidere lui dove andare? Forse perchè considerato una Divinità? Chissà!).

Dal Kanazawa Castle Park abbiamo poi raggiunto a piedi (circa 1,5 Km; 20 minuti) HIGASHI CHAYA DISTRICT, uno dei tre quartieri della città famoso per la presenza di storiche case da tè. Senza soffermarci tanto, abbiamo percorso alcune delle caratteristiche vie pedonali, tra le tradizionali case da tè, in indimenticabili e suggestivi scenari ed atmosfere del passato (siamo sempre nel periodo EDO).

Per tornare in albergo abbiamo utilizzato il bus cittadino (fermata L14 Kata-machi Labbro-mae).

Altri posti che avremmo voluto visitare nella giornata (e che purtroppo non siamo riusciti a vedere, principalmente per il breve tempo a disposizione):
- Omi-cho market, conosciuto anche come la cucina della prefettura di Ishikawa (Ishikawa's Kitchen). Tradizionale mercato di pesce fresco, carne, vegetali e frutta;
- il Tempio Myoryu-ji, conosciuto anche come il tempio dei Ninja (stanze segrete, botole, labirinti, ...). Per quest'ultimo avremmo dovuto prenotare in anticipo l'ingresso;
- il Nishi Chaya District, un altro dei tre caratteristici distretti di tradizionali case da tè (molto vicino al Tempio Myoryu-ji).

Rientrati nel nostro piccolo hotel (alle 19:30 circa), abbiamo trascoro il resto della serata nel comodo ristorante, rimasti eccezionalmente colpiti dalla bontà e squisitezza della cena preparata dai gentilissimi proprietari.
La visita alla città di Kanazawa continuerà l'indomani mattina. Ci aspetta infatti il quartiere delle antiche residenze dei Samurai (Nagamachi BukeYashiki District).
Settimo giorno
Sarà una giornata molto impegnativa. Finiremo di vistare Kanazawa (il distretto Nagamachi delle antiche dimore dei Samurai), a fine mattinata ci sposteremo in autobus nel villaggio di montagna Shirakawa-go e da quest'ultimo, in tarda serata, raggiungeremo la città di Takayama.

Ci svegliamo alle 07:00, colazione in albergo, e con il gradito passaggio in minivan dei gentili proprietari, raggiungiamo senza fatica la stazione dei treni. Già in partenza? No, non dobbiamo partire, ma per comodità preferiamo lasciare i nostri bagagli in prossimità della stazione, in una vicina agenzia, in modo da non trascinarli dietro nella visita del quartiere dei Samurai.
Più o meno alle 8:30 siamo già nel distretto Nagamachi. Qui riviviamo nel passato, in un'incredibile storica atmosfera (le strade, le dimore ed i loro giardini, un antico canale d'acqua; sembra di essere nel 1600!).

Ma chi erano i Samurai? Provo a descrivere ciò che ho capito, in attesa di documentarmi meglio ... scusandomi per le inesattezze ... :-)
I Samurai erano una casta di cavalieri che crebbe di importanza durante il periodo in cui il Giappone assunse un'organizzazione politica di tipo feudale. I cavalieri, a difesa dell'Impero, acquistavano maggior forza ed influenza, diventando pericolosi per la sovranità stessa dell'Imperatore. Per evitare ciò e rendere più fedeli i suoi cavalieri Generali, il Sovrano decise di attribuire loro delle terre, simbolo di ricchezza. Il Giappone venne quindi diviso in feudi, assegnati poi ai diversi cavalieri in base al grado di fiducia ed importanza rivestita. Esistevano quindi diversi gradi all'intero della casta dei Samurai; gradi legati alla ricchezza, misurata dall'estensione della proprietà terriera e della correlata produzione di riso (il riso era la moneta del tempo, e la ricchezza veniva misurata in termini di riso prodotto. Le tasse per il sostegno dell'impero e per la sua organizzazione politica erano infatti rappresentate dal prelievo di riso). I Samurai non coltivavano però le terre. Rimanevano dei soldati, dei cavalieri, una casta di rango superiore ai contadini cui era relegato il lavoro manuale nei campi. A loro volta i soldati feudatari (io li paragonerei ai vassalli del feudalesimo italiano [non so quanto appropriato il termine di paragone]) potevano assegnare le loro terre ad altri cavalieri (Samurai quindi di rango inferiore). All'interno della casta militare dei Samurai esisteva quindi un ordine di grado gerarchico legato all'importanza assunta dallo stesso Samurai, ed al livello di vicinanza al cavaliere più importante (lo Shogun). E' per questo che nel distretto di Nagamachi BukeYashiki si possono trovare dimore di Samurai di diversa fattura (da quelle più ricche, con giardini all'interno, a quelle più semplici e povere).
Il distretto dei Samurai si sviluppò quando il clan MAEDA (famiglia di cavalieri) ottenne il feudo della zona di Kanazawa da TOYOTOMI HIDEYOSHI (DAIMYO, cavaliere di rango superiore, da quanto capito appena sotto il cavaliere più importante, lo Shogun). Il clan Maeda dal 1583 e per circa 3 secoli riusci a mantenere la pace a Kanazawa favorendo lo sviluppo dell'artigianato, delle lavorazioni tessili, della ceramica e della carta. Le dimore del distretto dovrebbero essere quindi le case dei diversi cavalieri (di diverso grado) riconducibili al clan MAEDA (i cavalieri più importanti della città).
Nel nostro giro, abbiamo visitato diverse dimore (anche aperte gratuitamente al pubblico) e tra queste una delle più importanti e ricche, quella dalla famiglia Nomura (il cavaliere Nomura Denbei Nobusada era un fidato seguace della famiglia Maeda da cui ottenne un significativo appezzamento di terra).

Finita la nostra visita di Kanazawa, alle 11:30 ci dirigiamo a piedi nella vicina stazione dei treni (circa 1,6 Km; più o meno 20 minuti di cammino), recuperiamo i nostri bagagli, acquistiamo un po' di viveri per il viaggio e saliamo sul pullman (a fianco della stazione dei treni) per Shirakawa-go. Partenza puntualissima alle 12:35 con la compagnia Nohi Bus. Abbiamo prenotato i posti sull'Express Bus Nohi direttamente dall'Italia, quant'anche possibile la prenotazione fino al giorno prima (questo il sito della compagnia: www.nouhibus.co.jp/english/shirakawago_kanazawa.html). Arrivo a Shirakawa-go alle 13:50.
La fortuna climatica ha continuato ad assisterci. Arrivati a destinazione abbiamo infatti trovato il sole per cui, nonostante fossimo attrezzati con leggeri piumini, il caldo tepore dei raggi solari ci ha consentito di passeggiare comodamente in felpa.
Shirakawa-go è un piccolo villaggio di montagna famoso per la presenza delle case GASSHO, tradizionali abitazioni costruite totalmente in legno, con caratteristici tetti spioventi (per evitare l'accumulo di neve) assemblati con imponenti travature, sempre il legno, legate fra loro unicamente con grosse corde in giunco.
Le case, i ruscelli ed i campi di riso raffigurano un meraviglioso ed incantevole paessaggio montano.
Per visitare il villaggio sono sufficienti un paio d'ore, ma se si vuole è possibile anche soggiornare in una delle tradizionali case per vivere di persona l'esperienza degli antichi contadini.
Abbiamo passeggiato lungo i sentieri del villaggio, tra le case ed i campi di riso, visitando poi la famosa casa WADA FAMILY (si tratta della costruzione più grande, appartenuta al primo sindaco Yaemon Wada nel 1888). Infine abbiamo raggiunto (a pochi minuti di bus) un famoso punto di osservazione che permette di godere della vista dall'alto dell'intero villaggio. Incantevole! Il punto panoramico è anche raggiungibile a piedi, percorrendo una stradina ... in salita (improponibile per noi con bambini al seguito).
Così abbiamo trascorso circa 3 ore a Shirakawa-go beneficiando, tra l'altro, anche di una leggera abbronzatura.
Nell'attesa del nostro pullman per Takayama (partenza alle 17:20) abbiamo approfittato per mangiare i GOHEIMOCHI, una sorta di snack tipico della zona di montagna (riso impastato e schiacciato su una stecca di bambu, abrustolito con salsa di soia e noci).

Il pullman per Takayama parte puntuale, così dopo circa 60 minuti arriviamo a destinazione.
Non abbiamo nulla in programma. Raggiungiamo il nostro albergo (di fronte alla stazione; camere all'occidentale con bagno), sistemiamo i bagagli e dalla reception ci facciamo consigliare un buon locale dove andare a mangiare i ramen (spaghetti di farina e uova, in brodo giapponese). Takayama è infatti famosa per una delle varianti in cui possono essere preparati i ramen (i TAKAYAMA RAMEN).
Dopo aver cenato ... subito a dormire (la giornata è stata infatti molto molto intensa!).
Ottavo giorno
In sostanza sarà il nostro ultimo giorno in Giappone, ma non ci facciamo prendere da malinconia o tristezza perchè pienamente appagati dalle esperienze vissute.
Il soggiorno in albergo (molto economico) non prevede la colazione. Usciamo abbastanza presto e ci rechiamo in una vicina locanda dove consumiamo un abbondante pasto mattutino (cappuccino? Ma no! Tradizionale giapponese).
L'intera giornata l'abbiamo dedicata alla visita della città di Takayama, muovendoci sempre a piedi (ci siamo spostati dal centro, attorno ad un raggio di percorrenza di max 10 minuti).

Cosa abbiamo visitato?
La mattina siamo stati nel tradizionale mercato all'aperto MIYAGAWA MORNING MARKET, lungo la riva dell'omonimo fiume.
Abbiamo poi passeggiato lungo le storiche vie dei quartieri delle antiche dimore private (quartiere SANMACHI con costruzioni risalenti all'epoca di EDO).
Per il pranzo siamo stati in una locanda specializzata nella preparazione a mano di SOBA (spaghetti di grano saraceno, cucinati in molteplici modalità).
Ci siamo poi recati nella sala di esposizione dei famosi carri del festival di Takayama (Takayama è infatti conosciuta anche come la città dove si svolge uno dei tre più importanti festival del Giappone, SANNO e HACHIMAN MATSURI).
Infine, lungo la via del ritorno, ci siamo dedicati all'acquisto di alcune delle più importanti produzioni artigianali della città (sakè e lacche). Abbiamo comprato anche qualche piccola bambolina SARUBOBO (souvenir di Takayama).

Se vi va di approfondire, potete trovare maggiori informazioni su Takayama in una pagina dedicata di questo sito web. Riporto qui di seguito i link diretti: HIDA TAKAYAMA e HIDA TAKAYAMA IL FESTIVAL.

Il nostro viaggio in Giappone termina sostanzialmente a Takayama, anche se l'ultima notte la trascorreremo a Nagoya.
Treno in partenza da Takayama Station alle 16:45 con arrivo a Nagoya alle 19:05 (compagnia JR, prezzo già incluso nel nostro Japan Rail Pass).
Non abbiamo il tempo di vistare Nagoya, dove decidiamo di fermarci a dormire per avere poi una minore distanza da percorrere in treno il giorno dopo (raggiungeremo l'aeroporto di OSAKA KANSAI; il nostro aereo per l'Italia partirà alle 13:20).
Staremo nei pressi della stazione Nagoya Station, recentemente rinnovata, in un quartiere ricco di ristoranti tipici. Sempre per comodità scegliamo un vicino albergo.

Lasciamo subito le valigie in albergo, per poi dedicarci a qualche giretto all'interno di uno degli altissimi palazzi circostanti, colmo di negozi di ogni tipo e con interi piani dedicati ai ristoranti (non solo giapponesi, ma anche coreani, cinesi e di altre nazioni). Ne approfittiamo per cenare in un locale di MISONIKOMI UDON (piatto tipico di Nagoya: spaghetti udon con zuppa di soia rosso/marrone, cucinati in un tegame di terracotta). Altri cibi che avremmo potuto assaggiare (sempre tipici di Nagoya): MISOKATSU (cotoletta di maiale con salsa di soia rosso/marrone), KISHIME (spaghetti udon molto sottili e larghi, in brodo giapponese), MITSUMABUSHI (riso con anguilla arrosto tagliata in piccoli pezzi). Avevamo l'imbarazzo della scelta!
Dopo cena, altro breve giretto sempre all'interno delle aree commerciali dei palazzi e poi in camera d'albergo a prepare i bagagli per il ritorno in Italia.
Nono giorno
E' la giornata dedicata al rientro in Italia.
Finiamo di sistemare i bagagli per poi recarci in stazione. Ci manca un'ultimissima esperienza giapponese. Un'esperienza che nulla ha a che fare con il tema del nostro viaggio (il Giappone storico), ma che evidenzia l'elevato progresso che ha caratterizzato e continua a caratterizzare questo affascinante Paese. Questa mattina proveremo infatti lo SHINKANSEN (il treno proiettile giapponese; prezzo compreso nel nostro Japan Rail Pass).
Partenza da Nagoya Station alle 9:10 (treno Hikari 461 direzione Okayama; piattaforme 15,17) ed arrivo a SHINOSAKA (stazione SHINKANSEN di Osaka) alle 10:03. Cosa dire? Treno supercomodo (molto più largo dei normali treni; l'interno è sostanzialmente simile alla cabina di un areo intercontinentale con poltrone molto spaziose), silenziosissimo e superveloce (in 52 minuti percorriamo circa 200 Km; penso che in alcuni tratti si sia superata la velocità di 250Km/h).
Arrivati a ShinOsaka, all'interno della stessa stazione, prendiamo il nostro ultimo treno JR (sempre compreso nel nostro Japan Rail Pass). Linea Haruka, partenza ore 10:15 con arrivo in aeroporto OSAKA KANSAI alle 11:04.
Tutto perfetto, abbiamo ampi margini per il check in, con aereo in partenza alle 13:25.

SAYONARA NIHON! ARRIVEDERCI GIAPPONE!
Christian - daisuki.it

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Siti, link utili:
Come arrivare in Giappone;
I documenti per entrare in Giappone;
Clima e fuso orario;
Banconote e cambio Euro/Yen;
Tempio Kiyomizu dera Kyoto;
Tempio d'oro e giardino di pietra Kyoto;
Tempio Sanjusangen-do Kyoto;
Tempio Todaiji Nara;
Takayama;
Takayama festival;


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