Ceramiche tradizionali        
Ceramiche di Mino
1300 anni di storia
Album fotografico
Ceramiche Mino
Città di Toki
(culla dell'industria della ceramica).
Visita guidata al forno Motoyashiki
     
       
CITTA' DI TOKI,
CULLA DELL'INDUSTRIA DELLA CERAMICA
Il luogo di nascita dell'industria della ceramica viene identificato nel nord della città di TOKI (CITTA' DELLE CERAMICHE), da anni riconosciuta come fonte di argilla di alta qualità.
TOKI si trova nel sud-est della PREFETTURA di GIFU, circa 40 km a nord-est di NAGOYA.
Le ceramiche prodotte nell'area attorno a Toki (precisamente nelle città di Tajimi, Toki e Mizunami) sono chiamate MINO-YAKI o MINO-WARE. Rappresentano oltre il 60% della produzione di ceramiche giapponesi per servizi da tavola e cucina in generale.

COME RAGGIUNGERE LA CITTA' DI TOKI
Il modo più semplice, conveniente e rapido per raggiungere Toki è l'utilizzo del treno.
  • Da Nagoya a Toki: linea ferroviaria CHUO-HONSEN LINE (JR). Durata: circa 39 minuti prendendo il JR Rapid;
  • Da Tokyo a Nagoya: linea ferroviaria SHINKANSEN (JR). Durata: 1 ora e 45 minuti;
  • Da Osaka a Nagoya: linea ferroviaria SHINKANSEN (JR). Durata: 1 ora
ORIBE NO SATO PARK
FORNO DI MOTOYASHIKI
Il parco di Oribe sorge attorno alle rovine del forno di MOTOYASHIKI. Il complesso archeologico è costituito dai resti di 4 forni, entrati in funzione a partire dalla prima metà del 16° secolo: tre forni Motoyashiki Higashi "ohgama" (monocamera) + 1 forno Motoyashiki "noborigama" (multicamera).

L'ingresso al parco è gratuito.
Apertura dalle 9:00 alle 16:30, tutti i giorni tranne il lunedì (ed il giorno seguente le festività nazionali).

FORNO MULTICAMERA MOTOYASHIKI
Il forno multicamera "noborigama" ha una lunghezza complessiva di oltre 24 metri. Si pensa che tale tipologia di forno sia stata introdotta da Karatsu (città della Prefettura di Saga, a nord ovest nell'isola di Kyushu) all'inizio del 17° secolo.
In questa tipologia di forno furno prodotti i diversi stili di ceramiche ORIBE, tra cui ORIBEGURO, KURO-ORIBE, SHINO-ORIBE, AO-ORIBE, NARUMI-ORIBE, AKA-ORIBE, MIDORI-ORIBE, MINO-IGA.

Le ceramiche Oribe erano rappresentate da ciotole da tè, contenitori per il tè, contenitori per l'acqua, vasi per fiori, contenitori per incenso, bruciatori per incenso, altre ceramiche/attrezzi per la cerimonia del tè, piatti, fischi da sake, altri articoli utilizzati nella cucina Kaiseki (la cucina Kaiseki risale alla fine del 16° secolo. In origine, con tale termine, si faceva riferimento ad un piccolo pasto servito durante la cerimonia del tè. Con il tempo tale pasto si è poi separato dalla cerimonia del tè. Oggi i locali Kaiseki sono ristoranti di elevata qualità, dove i cibi vengono serviti su delle ceramiche che rappresentano delle vere e proprie opere d'arte).


Il forno multicamera Motoyashiki è stato costruito in modo tale che la camera d'aspirazione, il focolare e le quattordici camere di cottura, risultassero tutte collegate in un'unica struttura a scalare, su delle terrazze realizzate nel pendio della collina.
Le camere di cottura erano di due metri di larghezza ed un metro di profondità.

I forni "ohgama" e "noborigama" venivano costruiti nei pendii delle colline, affacciati sulla valle, in presenza di piccoli corsi d'acqua. I condotti di aspirazione venivano rivolti verso la valle, con la collina che degradava rapidamente al di sotto del forno con una pendenza che andava dai 30 ai 45 gradi. I pezzi difettosi, non più utilizzabili, venivano rimossi dalle aree di lavoro e gettati lungo i pendii, andando a formare, nella valle sottostante, il caratteristico letto di cocci.



Di seguito troverete una breve descrizione degli altri forni presenti nel parco.

FORNO MOTOYASHIKI HIGASHI NR 1
Si tratta di un forno monocamera costruito nella tarda metà del 16° secolo. Inizialmente il forno era destinato alla produzione di ciottole Tenmoku e piatti. Le ciotole da tè Oribeguro e Shino cominciariono ad essere prodotte in quantità all'inizio del 17° secolo.
Questo forno è stato restaurato nella forma che si presume avesse nell'epoca in cui è stato realizzato.


AREA DI LAVORO 1
Area di lavoro realizzata sulla pendice a ridosso del forno. In questa area venivano preparate le ceramiche per la cottura, si individuavano i pezzi, post cottura, idonei per la vendita, si scartavano i pezzi difettosi, si conservava la legna e gli attrezzi da forno. Durante gli scavi archeologici stati individuati numerosi buchi sul terreno (buchi da palo), a testimonianza della presenza di capanne da lavoro.

FORNO MOTOYASHIKI HIGASHI NR 2
Anche questo è un forno monocamera operativo dalla tarda metà del 16° secolo.
Le principali produzioni erano rappresentate da ciotole da tè Tenmoku e piatti. Cominciarono però anche ad apparire ceramiche dal nuovo design conosciute come KISETO e SETOGURO.
La lunghezza totale di questo largo forno fu di 7,5 metri, con una larghezza della camera di cottura, nel suo punto più ampio, di 3,9 metri. Le ceramiche da cuocere venivano impilate all'interno del forno.

AREA DI LAVORO 2
Durante il periodo di produzione del forno nr 2, quest'area di lavoro fu utilizzata come luogo per la preparazione delle ceramiche da cuocere e, dopo la cottura, per lo scarto dei prodotti difettosi. Le aree venivano realizzate artificialmente scavando nel pendio, ottenendo una base pianeggiante dove risultava più comodo e facile lavorare.
Le aree risultavano inoltre circondate da canali di scolo che impedivano all'acqua piovana di allagare le zone di lavoro. Nelle stesse aree e nei dintorni venivano realizzate delle capanne per lo stoccaggio del legname da ardere, per la sistemazione delle ceramiche e degli attrezzi utilizzati nel forno.

FORNO MOTOYASHIKI HIGASHI NR 3
Forno monocamera in uso all'inizio del 17° secolo. Le principali produzioni di questo forno erano rappresentate dalle ceramiche SHINO. Oltre a produrre una grande quantità di ciotole da tè, contenitori d'acqua ed altri utensili per la cerimonia del tè, il forno fu anche utilizzato per la cottura di piatti e contenitori utilizzati nella cucina Kaiseki.
Nel suo punto più largo il forno misurava 2,9 metri.
Il forno nr 3 è una ricostruzione realizzata sulla base dei resti ritrovati durante gli scavi.

COME ARRIVARE AL PARCO DI ORIBE
Se avete voglia di fare una passeggiata, il parco è facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria di Toki. A passo lento impiegherete circa 20/30 minuti.

Usciti dalla stazione girate subito a destra dove troverete uno stretto accesso pedonale che vi porterà all'interno di un parcheggio auto. Percorrete l'intero parcheggio, parallelo alla strada ferrata, fino all'arrivo nella strada principale. Subito sulla destra vedrete il passaggio a livello. Attraversatelo e proseguite sempre dritti fino all'incrocio con la strada statale (semaforo). Attraversata la statale, si va sempre dritti lungo le stradine cittadine. Raggiunta l'arteria principale si svolta sulla sinistra e si prosegue in leggera salita fino alla stradina (sulla destra) che conduce al parco di Oribe (prima svolta a destra dopo l'attraversamento pedonale regolato da semaforo).
Il percorso è abbastanza facile. Nella mappa l'ho tracciato con una linea arancione che parte dalla stazione. Se avete difficoltà potete sempre chiedere ai gentilissimi abitanti di Toki (vi basterà dire ORIBE NO SATO PARK e loro capiranno. Con i gesti sapranno sicuramente aiutarvi).

Altro modo più facile e comodo per raggiungere il parco, è prendere un taxi. Appena uscite dalla stazione ne vedrete diversi, sempre disponibili. Vi riporto comunque alcuni numeri verdi per chiamare e/o prenotare un taxi:
- Kintetsu Toomi taxi, nr verde 0120 818031
- Tohtetsu taxi, nr verde 0120 552197
- Heiwa taxi, nr verde 0120 371168

L'ingresso al parco è gratuito.
Apertura dalle 9:00 alle 16:30, tutti i giorni tranne il lunedì (ed il giorno seguente le festività nazionali).



Se volete avere altre informazioni in generale sulla città vi suggerisco di visitare il sito ufficiale di TOKI CITY (lingua inglese e giapponese) cliccando sul seguente link:
www.city.toki.lg.jp

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